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Ultimi giorni a disposizione per richiedere il “bonus 150 euro” previsto nel decreto “Aiuti Ter”. La nuova indennità è prevista per lavoratori dipendenti, pensionati e autonomi. In particolare, per i liberi professionisti che non hanno ancora ricevuto alcun bonus, i 150 euro del decreto Aiuti ter si vanno ad aggiungere ai 200 euro messi a disposizione nel decreto Aiuti bis, ma i potenziali 350 euro totali di incentivi sono solo per chi, nel 2021 ha dichiarato un importo non superiore ai 20 mila euro annuo. Il decreto Aiuti ter (D.L. n. 144/2022) ha previsto che a partire dal mese di novembre sarà erogato un nuovo bonus, dopo quello di 200 euro stanziato in primavera, pari a 150 euro, per sostenere gli italiani nel far fronte alla spinta inflazionistica e al caro bollette causate dalla guerra in Ucraina e dalla crisi energetica. È una forma d’indennità erogata una tantum, dall’importo netto di 150 euro che non fa reddito, non è cedibile, sequestrabile e/o pignorabile. Il decreto Aiuti ter interessa particolarmente, oltre ai lavoratori dipendenti che si vedranno accreditato in automatico l’importo in busta paga previa dichiarazione di non essere beneficiario del bonus in quanto pensionato o perché il nucleo familiare è destinatario del reddito di cittadinanza, anche i pensionati con reddito sotto i 20mila euro annui e i liberi professionisti. I primi che vedranno accreditarsi il nuovo bonus saranno proprio i pensionati i primi giorni del mese di novembre. Per i liberi professionisti che non hanno ancora ricevuto alcun bonus, i 150 euro del decreto Aiuti ter si vanno ad aggiungere ai 200 euro messi a disposizione nel decreto aiuti bis, ma i potenziali 350 euro totali di incentivi sono solo per chi, nel 2021 ha dichiarato un importo non superiore ai 20 mila euro annuo. Con riferimento al requisito reddituale di 20.000 euro (invece che 35.000 euro previsti per il bonus 200 euro del primo decreto Aiuti), previsto per il bonus 150 euro a novembre, per espressa previsione di legge è detto che tale reddito deve essere considerato al netto di contributi previdenziali ed assistenziali. Dal calcolo devono escludersi:
– i trattamenti di fine rapporto comunque denominati;
– il reddito della casa di abitazione;
– le competenze arretrate sottoposte a tassazione separata
L l’INPS, con la circolare n. 103 del 26 settembre 2022 chiarisce che per verificare tale requisito reddituale è sufficiente controllare la voce del reddito complessivo, come rilevato nel modello “Redditi Persone fisiche 2022”, dato dalla sommatoria di redditi contenuta nel quadro RN, rigo RN1 colonna 1, al netto dei contributi previdenziali obbligatori e del reddito fondiario dell’abitazione principale (rigo RN 2). per presentare domanda si accede al sito web www.inps.it, seguendo il percorso “Prestazioni e servizi” > “Servizi” > “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”; una volta autenticati sarà necessario selezionare la categoria di appartenenza. l’INPS sottolinea infine che per l’accertamento della sussistenza dei requisiti oggetto di dichiarazione, l’INPS procederà alla successiva verifica anche per il tramite dell’Agenzia delle Entrate. La domanda va fatta entro il 30 novembre 2022 all’INPS o agli enti gestori di appartenenza. Non ci sono tempi certi sulle date del pagamento che sarà effettuato dalle Casse professionali e dall’INPS in base alla propria posizione. L’unica cosa certa è che si procederà in ordine cronologico per rispondere alle richieste pervenute.
A chi spetta l’indennità una tantum. L’indennità una tantum pari a 150 euro prevista dal decreto Aiuti ter (art. 18, comma 1, del D.L. n. 144/2022) viene erogata in favore delle seguenti categorie di soggetti:
– lavoratori dipendenti del settore privato, compresi i lavoratori domestici
– beneficiari di naspi e dis-coll
– beneficiari dell’indennità di disoccupazione agricola
– titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuative
– lavoratori beneficiari nel 2021 di indennità covid-19
– lavoratori stagionali a tempo determinato e intermittenti
– lavoratori iscritti al fondo pensione lavoratori dello spettacolo
– lavoratori autonomi privi di partita iva
– incaricati alle vendite a domicilio
– nuclei beneficiari del reddito di cittadinanza
– lavoratori autonomi e professionisti Una tantum in busta paga
Il bonus 150 euro una tantum sarà erogato:
– in busta paga a novembre ai lavoratori dipendenti (senza bisogno di fare domanda ma con autocertificazione al datore di lavoro)
– con pagamento diretto dall’INPS per i lavoratori domestici e i lavoratori agricoli a termine.
Deve trattarsi di lavoratori dipendenti aventi una retribuzione imponibile nella competenza del mese di novembre 2022 non superiore all’importo di 1.538 euro, a patto che non siano titolari ad altro titolo della stessa indennità. Proprio per questa ragione è necessario che i lavoratori producano una apposita dichiarazione di responsabilità da consegnare ai datori di lavoro.
L’indennità è riconosciuta anche nei casi in cui il lavoratore sia interessato da eventi che danno diritto alla contribuzione figurativa integrale da parte dell’INPS.
Affidati ad Encal Cisal per ottenere ciò che ti spetta. Rivolgiti ai nostri uffici in tutta Italia per indicazioni sul Bonus 150 euro e per avere assistenza e consulenza a 360° in materia previdenziale e assistenziale. Trova la sede più vicina a te cliccando qui
Ultimi giorni a disposizione per richiedere il “bonus 150 euro” previsto nel decreto “Aiuti Ter”. La nuova indennità è prevista per lavoratori dipendenti, pensionati e autonomi. In particolare, per i liberi professionisti che non hanno ancora ricevuto alcun bonus, i 150 euro del decreto Aiuti ter si vanno ad aggiungere ai 200 euro messi a disposizione nel decreto Aiuti bis, ma i potenziali 350 euro totali di incentivi sono solo per chi, nel 2021 ha dichiarato un importo non superiore ai 20 mila euro annuo. Il decreto Aiuti ter (D.L. n. 144/2022) ha previsto che a partire dal mese di novembre sarà erogato un nuovo bonus, dopo quello di 200 euro stanziato in primavera, pari a 150 euro, per sostenere gli italiani nel far fronte alla spinta inflazionistica e al caro bollette causate dalla guerra in Ucraina e dalla crisi energetica. È una forma d’indennità erogata una tantum, dall’importo netto di 150 euro che non fa reddito, non è cedibile, sequestrabile e/o pignorabile. Il decreto Aiuti ter interessa particolarmente, oltre ai lavoratori dipendenti che si vedranno accreditato in automatico l’importo in busta paga previa dichiarazione di non essere beneficiario del bonus in quanto pensionato o perché il nucleo familiare è destinatario del reddito di cittadinanza, anche i pensionati con reddito sotto i 20mila euro annui e i liberi professionisti. I primi che vedranno accreditarsi il nuovo bonus saranno proprio i pensionati i primi giorni del mese di novembre. Per i liberi professionisti che non hanno ancora ricevuto alcun bonus, i 150 euro del decreto Aiuti ter si vanno ad aggiungere ai 200 euro messi a disposizione nel decreto aiuti bis, ma i potenziali 350 euro totali di incentivi sono solo per chi, nel 2021 ha dichiarato un importo non superiore ai 20 mila euro annuo. Con riferimento al requisito reddituale di 20.000 euro (invece che 35.000 euro previsti per il bonus 200 euro del primo decreto Aiuti), previsto per il bonus 150 euro a novembre, per espressa previsione di legge è detto che tale reddito deve essere considerato al netto di contributi previdenziali ed assistenziali. Dal calcolo devono escludersi:
– i trattamenti di fine rapporto comunque denominati;
– il reddito della casa di abitazione;
– le competenze arretrate sottoposte a tassazione separata
L l’INPS, con la circolare n. 103 del 26 settembre 2022 chiarisce che per verificare tale requisito reddituale è sufficiente controllare la voce del reddito complessivo, come rilevato nel modello “Redditi Persone fisiche 2022”, dato dalla sommatoria di redditi contenuta nel quadro RN, rigo RN1 colonna 1, al netto dei contributi previdenziali obbligatori e del reddito fondiario dell’abitazione principale (rigo RN 2). per presentare domanda si accede al sito web www.inps.it, seguendo il percorso “Prestazioni e servizi” > “Servizi” > “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”; una volta autenticati sarà necessario selezionare la categoria di appartenenza. l’INPS sottolinea infine che per l’accertamento della sussistenza dei requisiti oggetto di dichiarazione, l’INPS procederà alla successiva verifica anche per il tramite dell’Agenzia delle Entrate. La domanda va fatta entro il 30 novembre 2022 all’INPS o agli enti gestori di appartenenza. Non ci sono tempi certi sulle date del pagamento che sarà effettuato dalle Casse professionali e dall’INPS in base alla propria posizione. L’unica cosa certa è che si procederà in ordine cronologico per rispondere alle richieste pervenute.
A chi spetta l’indennità una tantum. L’indennità una tantum pari a 150 euro prevista dal decreto Aiuti ter (art. 18, comma 1, del D.L. n. 144/2022) viene erogata in favore delle seguenti categorie di soggetti:
– lavoratori dipendenti del settore privato, compresi i lavoratori domestici
– beneficiari di naspi e dis-coll
– beneficiari dell’indennità di disoccupazione agricola
– titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuative
– lavoratori beneficiari nel 2021 di indennità covid-19
– lavoratori stagionali a tempo determinato e intermittenti
– lavoratori iscritti al fondo pensione lavoratori dello spettacolo
– lavoratori autonomi privi di partita iva
– incaricati alle vendite a domicilio
– nuclei beneficiari del reddito di cittadinanza
– lavoratori autonomi e professionisti Una tantum in busta paga
Il bonus 150 euro una tantum sarà erogato:
– in busta paga a novembre ai lavoratori dipendenti (senza bisogno di fare domanda ma con autocertificazione al datore di lavoro)
– con pagamento diretto dall’INPS per i lavoratori domestici e i lavoratori agricoli a termine.
Deve trattarsi di lavoratori dipendenti aventi una retribuzione imponibile nella competenza del mese di novembre 2022 non superiore all’importo di 1.538 euro, a patto che non siano titolari ad altro titolo della stessa indennità. Proprio per questa ragione è necessario che i lavoratori producano una apposita dichiarazione di responsabilità da consegnare ai datori di lavoro.
L’indennità è riconosciuta anche nei casi in cui il lavoratore sia interessato da eventi che danno diritto alla contribuzione figurativa integrale da parte dell’INPS.
Affidati ad Encal Cisal per ottenere ciò che ti spetta. Rivolgiti ai nostri uffici in tutta Italia per indicazioni sul Bonus 150 euro e per avere assistenza e consulenza a 360° in materia previdenziale e assistenziale. Trova la sede più vicina a te cliccando qui
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