Immagine di copertina di: Trasporti, Faisa Cisal: “La sicurezza di operatori e cittadini è un diritto, non un costo”

L’intervento del segretario vicario Edgardo Fano nel corso dell’incontro sul tema al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti


“In tutta Italia i lavoratori del Trasporto Pubblico Locale sono, da troppo tempo, vittime di continue aggressioni, sia fisiche che verbali, diventando oramai gli incolpevoli parafulmini delle inefficienze del servizio che viene quotidianamente offerto alla popolazione. Ne sono dimostrazione i quotidiani fatti di cronaca visibili su tutte le testate giornalistiche locali e la prova evidente delle motivazioni che, proprio oggi, hanno costretto tutti i lavoratori Autoferrotranvieri della Regione Toscana a proclamare una interruzione dei servizi, conseguente alle continue e quotidiane aggressioni. Sono assolutamente necessari immediati interventi, sia di carattere normativo che di buone pratiche da adottare, che consentano di ristabilire un corretto rapporto tra gli operatori di front line e la cittadinanza. La sicurezza non può essere considerata unicamente un costo, ma deve essere valutata come un diritto irrinunciabile, garantito a tutti, senza dimenticare chi lavora per offrire servizi ai cittadini”. Lo ha detto il segretario vicario della Faisa Cisal, Edgardo Fano, a margine dell’incontro svoltosi presso il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture alla presenza di rappresentanti del Ministero degli Interni e della Conferenza delle Regioni. “Speriamo che l’incontro odierno, in sede ministeriale – ha aggiunto – serva a riprendere fattivamente il percorso interrottosi subito dopo la sottoscrizione del Protocollo per la Sicurezza nel Trasporto Pubblico Locale, nel lontano aprile 2022, nel quale sono indicate una serie di misure di sistema e di azioni specifiche da porre in essere per aumentare i livelli di sicurezza del settore. Va inoltre sottolineata la colpevole inerzia della gran parte delle aziende che lasciano assolutamente abbandonati a sé stessi i lavoratori aggrediti nell’espletamento dellapropria funzione, senza fornire alcuna assistenza legale e/o psicologica e non costituendosi neanche parte civile nei confronti degli aggressori”.

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L’intervento del segretario vicario Edgardo Fano nel corso dell’incontro sul tema al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti


“In tutta Italia i lavoratori del Trasporto Pubblico Locale sono, da troppo tempo, vittime di continue aggressioni, sia fisiche che verbali, diventando oramai gli incolpevoli parafulmini delle inefficienze del servizio che viene quotidianamente offerto alla popolazione. Ne sono dimostrazione i quotidiani fatti di cronaca visibili su tutte le testate giornalistiche locali e la prova evidente delle motivazioni che, proprio oggi, hanno costretto tutti i lavoratori Autoferrotranvieri della Regione Toscana a proclamare una interruzione dei servizi, conseguente alle continue e quotidiane aggressioni. Sono assolutamente necessari immediati interventi, sia di carattere normativo che di buone pratiche da adottare, che consentano di ristabilire un corretto rapporto tra gli operatori di front line e la cittadinanza. La sicurezza non può essere considerata unicamente un costo, ma deve essere valutata come un diritto irrinunciabile, garantito a tutti, senza dimenticare chi lavora per offrire servizi ai cittadini”. Lo ha detto il segretario vicario della Faisa Cisal, Edgardo Fano, a margine dell’incontro svoltosi presso il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture alla presenza di rappresentanti del Ministero degli Interni e della Conferenza delle Regioni. “Speriamo che l’incontro odierno, in sede ministeriale – ha aggiunto – serva a riprendere fattivamente il percorso interrottosi subito dopo la sottoscrizione del Protocollo per la Sicurezza nel Trasporto Pubblico Locale, nel lontano aprile 2022, nel quale sono indicate una serie di misure di sistema e di azioni specifiche da porre in essere per aumentare i livelli di sicurezza del settore. Va inoltre sottolineata la colpevole inerzia della gran parte delle aziende che lasciano assolutamente abbandonati a sé stessi i lavoratori aggrediti nell’espletamento dellapropria funzione, senza fornire alcuna assistenza legale e/o psicologica e non costituendosi neanche parte civile nei confronti degli aggressori”.