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L’ISTAT ha reso noto che nel mese di novembre l’indice nazionale dei prezzi al consumo ha registrato un aumento dello 0,7%; il dato aggregato su base annuale, invece, è salito al 3,8%. Sempre in base agli stessi dati l’IPCA si attesterebbe addirittura sul 4% annuo. Considerando che manca ancora il dato di dicembre (in cui la tendenza inflattiva non sembra destinata a decrescere anche per il traino dei consumi natalizi) il dato finale per il 2021 si prospetta nettamente superiore a quello inizialmente previsto.
“Esprimiamo preoccupazione per lo scenario in atto – ha spiegato il Segretario Generale della Cisal, Francesco Cavallaro – anche perché, con l’inizio del prossimo anno, sono attesi gli effetti dell’aumento delle tariffe energetiche che andranno ad aggravare il fenomeno. In questo contesto – ha ricordato Cavallaro – soffriranno soprattutto lavoratori e pensionati, categorie tradizionalmente indifese rispetto agli effetti di un’inflazione alta. Nella prospettiva di una ripresa generalizzata dell’inflazione, fenomeno che si delinea addirittura a livello mondiale, nel nostro Paese servirebbe quanto meno – ha aggiunto il Segretario Generale della Cisal – un nuovo patto sociale, per un riallineamento di retribuzioni e pensioni al trend dell’inflazione che possa esser gestito in modo armonico, evitando ogni forma di inasprimento dei conflitti tra sindacato e imprese, e con una revisione degli stanziamenti relativi ai rinnovi dei contratti del pubblico impiego”.
L’ISTAT ha reso noto che nel mese di novembre l’indice nazionale dei prezzi al consumo ha registrato un aumento dello 0,7%; il dato aggregato su base annuale, invece, è salito al 3,8%. Sempre in base agli stessi dati l’IPCA si attesterebbe addirittura sul 4% annuo. Considerando che manca ancora il dato di dicembre (in cui la tendenza inflattiva non sembra destinata a decrescere anche per il traino dei consumi natalizi) il dato finale per il 2021 si prospetta nettamente superiore a quello inizialmente previsto.
“Esprimiamo preoccupazione per lo scenario in atto – ha spiegato il Segretario Generale della Cisal, Francesco Cavallaro – anche perché, con l’inizio del prossimo anno, sono attesi gli effetti dell’aumento delle tariffe energetiche che andranno ad aggravare il fenomeno. In questo contesto – ha ricordato Cavallaro – soffriranno soprattutto lavoratori e pensionati, categorie tradizionalmente indifese rispetto agli effetti di un’inflazione alta. Nella prospettiva di una ripresa generalizzata dell’inflazione, fenomeno che si delinea addirittura a livello mondiale, nel nostro Paese servirebbe quanto meno – ha aggiunto il Segretario Generale della Cisal – un nuovo patto sociale, per un riallineamento di retribuzioni e pensioni al trend dell’inflazione che possa esser gestito in modo armonico, evitando ogni forma di inasprimento dei conflitti tra sindacato e imprese, e con una revisione degli stanziamenti relativi ai rinnovi dei contratti del pubblico impiego”.
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