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Al centro della nuova protesta il mancato rinnovo del contratto scaduto da più di tre anni. Faisa Cisal: “Le rappresentanze aziendali continuano a negare un sacrosanto diritto”
Nuovo sciopero di 24 ore il prossimo primo giugno nel trasporto pubblico locale. A proclamare la protesta, dopo quelle dell’8 febbraio e del 26 marzo scorsi, è la Faisa Cisal unitamente agli altri sindacati di categoria “per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro scaduto da più di tre anni. Malgrado le consistenti risorse stanziate dal Governo a salvaguardia del settore, a seguito delle possibili conseguenze della pandemia per le aziende e sul servizio – sottolineano le organizzazioni sindacali – le rappresentanze aziendali Asstra, Agens e Anav continuano a sostenere proposte irricevibili e a negare a lavoratrici e lavoratori del Tpl quello che è un loro sacrosanto diritto, ancor più motivato dal fatto di non aver mai interrotto l’attività, garantendo il diritto costituzionale alla mobilità di tutti i cittadini italiani anche nei momenti più difficili dell’emergenza sanitaria”.

Al centro della nuova protesta il mancato rinnovo del contratto scaduto da più di tre anni. Faisa Cisal: “Le rappresentanze aziendali continuano a negare un sacrosanto diritto”
Nuovo sciopero di 24 ore il prossimo primo giugno nel trasporto pubblico locale. A proclamare la protesta, dopo quelle dell’8 febbraio e del 26 marzo scorsi, è la Faisa Cisal unitamente agli altri sindacati di categoria “per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro scaduto da più di tre anni. Malgrado le consistenti risorse stanziate dal Governo a salvaguardia del settore, a seguito delle possibili conseguenze della pandemia per le aziende e sul servizio – sottolineano le organizzazioni sindacali – le rappresentanze aziendali Asstra, Agens e Anav continuano a sostenere proposte irricevibili e a negare a lavoratrici e lavoratori del Tpl quello che è un loro sacrosanto diritto, ancor più motivato dal fatto di non aver mai interrotto l’attività, garantendo il diritto costituzionale alla mobilità di tutti i cittadini italiani anche nei momenti più difficili dell’emergenza sanitaria”.
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