Immagine di copertina di: Caro energia: effetti devastanti su famiglie, tutelare le retribuzioni

L’incremento dell’inflazione, ed in particolare il rincaro dell’energia in tutte le sue forme, sta producendo effetti devastanti sui bilanci di milioni di famiglie. Il Segretario Generale della Cisal, Francesco Cavallaro, interviene sull’argomento e, preoccupandosi in particolare della grave perdita di potere di acquisto dei salari, sottolinea che siamo in presenza di un fenomeno mai verificatosi negli ultimi 30 anni, rispetto al quale le dinamiche della attuale contrattazione sindacale, a tutti i livelli, rischiano di trovarsi spiazzate.

“Si prospettano scenari macroeconomici che sembrano riportarci alla seconda metà degli anni 70 del secolo scorso e le parti sociali devono essere pronte ad affrontarli – spiega. La storia ci insegna che la contrattazione sindacale dovrà essere uno degli strumenti per fronteggiare la crisi che si profila, e che ricette legate ad automatismi di rivalutazione salariale (tipo scala mobile) non sono riproponibili. Tuttavia – prosegue Cavallaro – bisognerà dare impulso ai contratti per tutelare le retribuzioni agendo su più leve, ad esempio prevedendo oltre agli adeguamenti salariali, un potenziamento degli istituti di welfare aziendale (soprattutto per l’acquisto di carburante auto, biglietti/abbonamenti dei mezzi pubblici e con l’innalzamento del limite di defiscalizzazione per i buoni pasto). Si dovranno potenziare inoltre gli istituti in grado di ridurre, anche indirettamente, i costi che quotidianamente i lavoratori sopportano. Sviluppare, quindi, anche la diffusione del lavoro agile che dovrà essere implementato anche dopo la fine dello stato di emergenza, specialmente nel pubblico impiego, dove permangono limitazioni obiettivamente non in linea con la natura contrattuale dell’istituto”.

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L’incremento dell’inflazione, ed in particolare il rincaro dell’energia in tutte le sue forme, sta producendo effetti devastanti sui bilanci di milioni di famiglie. Il Segretario Generale della Cisal, Francesco Cavallaro, interviene sull’argomento e, preoccupandosi in particolare della grave perdita di potere di acquisto dei salari, sottolinea che siamo in presenza di un fenomeno mai verificatosi negli ultimi 30 anni, rispetto al quale le dinamiche della attuale contrattazione sindacale, a tutti i livelli, rischiano di trovarsi spiazzate.

“Si prospettano scenari macroeconomici che sembrano riportarci alla seconda metà degli anni 70 del secolo scorso e le parti sociali devono essere pronte ad affrontarli – spiega. La storia ci insegna che la contrattazione sindacale dovrà essere uno degli strumenti per fronteggiare la crisi che si profila, e che ricette legate ad automatismi di rivalutazione salariale (tipo scala mobile) non sono riproponibili. Tuttavia – prosegue Cavallaro – bisognerà dare impulso ai contratti per tutelare le retribuzioni agendo su più leve, ad esempio prevedendo oltre agli adeguamenti salariali, un potenziamento degli istituti di welfare aziendale (soprattutto per l’acquisto di carburante auto, biglietti/abbonamenti dei mezzi pubblici e con l’innalzamento del limite di defiscalizzazione per i buoni pasto). Si dovranno potenziare inoltre gli istituti in grado di ridurre, anche indirettamente, i costi che quotidianamente i lavoratori sopportano. Sviluppare, quindi, anche la diffusione del lavoro agile che dovrà essere implementato anche dopo la fine dello stato di emergenza, specialmente nel pubblico impiego, dove permangono limitazioni obiettivamente non in linea con la natura contrattuale dell’istituto”.