Immagine di copertina di: 9 marzo 2020 – 9 marzo 2021: un anno di Covid
9 Marzo 2021
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Dodici mesi fa il primo Dpcm che ha esteso a tutta Italia il lockdown. In primavera e in estate le riaperture, prima del ritorno dei divieti dell’autunno e dell’inverno. Ecco i provvedimenti che hanno cambiato la vita di tutti


Prima le zone rosse limitate al Lodigiano e a Vo’, successivamente quelle in Lombardia e in 14 province del Centro Nord, ma il Dpcm che estende a tutta Italia il lockdown per provare a contenere la diffusione del coronavirus è del 9 marzo 2020. È passato un anno dal provvedimento firmato dall’allora premier Giuseppe Conte e da quel giorno si sono susseguiti una serie di decreti che hanno prima riaperto e poi chiuso ancora una volta diverse zone del Paese, a seconda dell’andamento della pandemia. Ecco le tappe principali.

9 MARZO – Il Dpcm del 9 marzo dispone restrizioni per l’intero Paese, che diventa un’unica zona rossa. L’11 marzo è il giorno del lockdown, annunciato da un discorso di Conte in tv: non si può uscire se non con una “autocertificazione”, per motivi di lavoro, di salute o per fare la spesa. Tutto il resto è chiuso: negozi, scuole, ristoranti, eventi pubblici di ogni tipo.

22 MARZO – Il 22 marzo un nuovo Dpcm fissa nuovi limiti: vengono chiuse anche le attività produttive non essenziali o strategiche. Restano aperti solo alimentari, farmacie, negozi di generi di prima necessità e i servizi essenziali. Nessuno può spostarsi da un Comune all’altro se non per comprovate necessità.

1 e 10 APRILE – Il primo aprile arriva un nuovo Dpcm, ancora annunciato da Conte in tv: il lockdown è prorogato fino al 13 aprile. Il 10 aprile però, a pochi giorni da Pasqua, il lockdown viene allungato fino al 3 maggio.

PASQUA IN LOCKDOWN – Gli italiani trascorrono Pasqua e Pasquetta in lockdown. Da Nord a Sud in quei giorni festivi vengono rafforzati i controlli delle forze dell’ordine. A Pasqua sono quasi 14mila le sanzioni per chi non ha rispettato il Dpcm.

14 APRILE – Dal 14 aprile vengono previste alcune riaperture (ma non in tutte le regioni). Saracinesche di nuovo su per librerie, cartolerie e negozi di abbigliamento per bambini.

26 APRILE – Il 26 aprile, nuovo Dpcm e nuovo annuncio del premier Conte: il decreto stabilisce la riapertura di molte attività per il 4 maggio, in quella che viene definita la fase 2 dell’emergenza Covid.

4 MAGGIO, LA FASE 2 – Passato il ponte del Primo Maggio, finisce il lockdown e inizia la Fase 2 con la riapertura della maggior parte delle attività produttive, anche se i negozi dovranno attendere il 18 maggio. Resta il distanziamento sociale e resta anche il divieto di assembramento. Nei luoghi chiusi obbligatorio indossare la mascherina.

16 MAGGIO – Nuova conferenza stampa di Conte e nuovo allentamento delle misure restrittive, a partire dal 18 maggio: “I risultati epidemiologici sono incoraggianti”, assicura Conte. Si può uscire liberamente anche senza autocertificazione. Sono limitati solo gli spostamenti tra regioni. Riaprono tutti i negozi, i bar, i ristoranti e anche le chiese.

11 GIUGNO – La ripresa dopo la prima ondata dell’epidemia culmina l’11 giugno con un nuovo provvedimento del presidente del Consiglio, che sancisce l’avvio di fatto della “Fase 3”: aperti centri estivi per i bambini, sale giochi, sale scommesse, sale bingo, così come le attività di centri benessere, centri termali, culturali e centri sociali.

IL VIA LIBERA ESTIVO – Dal 15 giugno via libera anche per i cinema. Riprendono, inoltre, gli spettacoli aperti al pubblico, le sale teatrali, sale da concerto e altri spazi anche all’aperto, e riparte lo sport professionistico. Il 20 giugno torna la Serie A a oltre 100 giorni dopo l’ultima partita. Misure che un altro Dpcm il 14 luglio proroga fino alla fine del mese, poi fino al 7 settembre e infine fino al 7 ottobre.

LA NUOVA CHIUSURA DELLE DISCOTECHE – Il 16 agosto tornano le prime restrizioni. Il governo decide di chiudere le discoteche sia all’aperto che al chiuso, in seguito alle polemiche sorte dalla diffusione sui social di foto e video con piste da ballo piene, soprattutto nelle località turistiche.

SETTEMBRE, LA RIAPERTURA DELLE SCUOLE – Con un calendario differenziato, a seconda delle regioni, a settembre arriva anche la riapertura ufficiale delle scuole in Italia, con nuove regole per cercare di contenere la diffusione dei contagi.

13 OTTOBRE, NUOVA STRETTA – In seguito alla crescita della curva dei contagi che tocca prima diversi Paesi europei e poi la stessa Italia, il 13 ottobre arriva un nuovo Dpcm che fissa un’altra stretta. Fra le misure obbligo della mascherina anche all’aperto.  Si raccomanda di non fare feste, cene con al massimo sei persone, addio al calcetto e teatro e cinema a numero chiuso.

18 OTTOBRE – Conte annuncia un nuovo Dpcm, in vigore dal giorno successivo. Vengono decise ulteriori restrizioni per la movida e regole per bar e ristoranti. Le scuole rimangono aperte ma con un’ulteriore “modulazione” della gestione degli orari d’ingresso e di uscita degli alunni. Stop a sagre e fiere locali. Palestre e piscine hanno una settimana di tempo per allinearsi ai protocolli di sicurezza.

24 OTTOBRE – Conte firma un nuovo Dpcm, in vigore da lunedì 26 ottobre fino al 24 novembre, con misure ancora più stringenti. Tra queste: chiusura alle ore 18 di tutti i ristoranti, bar e gelaterie, stop a palestre, piscine, teatri, cinema, impianti sciistici e sale giochi. Didattica a distanza anche oltre il 75% per le scuole superiori.

3 NOVEMBRE , DIVIETO DI USCITA NOTTURNA – Arriva il Dpcm numero 19 con il quale, a partire dal 6 novembre, viene stabilito il divieto di muoversi su tutto il territorio nazionale dalle ore 22 alle 5 del mattino successivo. Tra le altre misure dad obbligatoria nelle scuole superiori, stop ai centri commerciali nei weekend, riduzione del 50% della capienza dei mezzi pubblici.

ITALIA DIVISA IN COLORI – Dal 6 novembre viene istituito anche il sistema a colori, con le zone gialle, arancioni e rosse, a seconda della fascia di rischio riguardo all’emergenza Covid-19.

IL DPCM DICEMBRE – Il 3 dicembre viene emanato un nuovo dpcm, che detta le regole per le feste natalizie. Fra le misure il divieto di spostarsi tra Regioni dal 21 dicembre al 6 gennaio. Vietato uscire dal proprio comune il 25, 26 dicembre e il 1 gennaio. In questi tre giorni ristoranti aperti solo a pranzo. Divieto di uscita per Capodanno dalle 22 alle 7 del mattino; chiusura dei centri commerciali nei fine settimana.

ZONA ROSSA A NATALE – Il 18 dicembre il governo emana un nuovo decreto per un’ulteriore stretta nel periodo delle festività natalizie e che, a differenza del provvedimento precedente, fissa la chiusura dei ristoranti nei giorni festivi. L’Italia si alterna tra zona rossa (nei giorni festivi e prefestivi: 24,25,26,27, 31 dicembre e 1,2,3,5,6 gennaio) e zona arancione (nei giorni feriali 28,29,30 dicembre e 4 gennaio).

14 GENNAIO – Resta il sistema dei colori, ma Conte firma un nuovo Dpcm, in vigore dal 16 gennaio al 5 marzo, che proroga lo stato di emergenza fino al 30 aprile. Fra le altre misure il divieto fino al 15 febbraio degli spostamenti fra regioni (anche gialle), poi prorogato fino al 25 febbraio nei giorni del passaggio dal Conte bis al governo Draghi, e lo stop all’asporto dai bar dopo le 18. Istituita anche la “zona bianca” per le aree dove il numero dei contagi è molto basso.

22 FEBBRAIO –  Il primo Cdm sulla crisi pandemica del governo di Mario Draghi, approva il decreto legge Covid che proroga fino al 27 marzo il divieto di spostamento tra regioni. Prorogata anche la possibilità di fare visita ad amici e parenti in un’altra abitazione privata in massimo in due persone, più i figli minori di 14 anni, ma non in zona rossa.

2 MARZO – Praticamente a un anno dal primo lockdown nazionale, arriva il primo Dpcm firmato da Draghi valido dal 6 marzo al 6 aprile, dunque anche per Pasqua e Pasquetta. Confermato fino al 27 marzo il divieto di spostamento tra regioni. Confermata la divisione in fasce per colore, tra le novità c’è l’apertura dei cinema e dei teatri dal 27 marzo con posti a sedere preassegnati. Ok ai musei in zona gialla anche nei weekend su prenotazione.

Immagine di copertina di: 9 marzo 2020 – 9 marzo 2021: un anno di Covid
9 Marzo 2021
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Dodici mesi fa il primo Dpcm che ha esteso a tutta Italia il lockdown. In primavera e in estate le riaperture, prima del ritorno dei divieti dell’autunno e dell’inverno. Ecco i provvedimenti che hanno cambiato la vita di tutti


Prima le zone rosse limitate al Lodigiano e a Vo’, successivamente quelle in Lombardia e in 14 province del Centro Nord, ma il Dpcm che estende a tutta Italia il lockdown per provare a contenere la diffusione del coronavirus è del 9 marzo 2020. È passato un anno dal provvedimento firmato dall’allora premier Giuseppe Conte e da quel giorno si sono susseguiti una serie di decreti che hanno prima riaperto e poi chiuso ancora una volta diverse zone del Paese, a seconda dell’andamento della pandemia. Ecco le tappe principali.

9 MARZO – Il Dpcm del 9 marzo dispone restrizioni per l’intero Paese, che diventa un’unica zona rossa. L’11 marzo è il giorno del lockdown, annunciato da un discorso di Conte in tv: non si può uscire se non con una “autocertificazione”, per motivi di lavoro, di salute o per fare la spesa. Tutto il resto è chiuso: negozi, scuole, ristoranti, eventi pubblici di ogni tipo.

22 MARZO – Il 22 marzo un nuovo Dpcm fissa nuovi limiti: vengono chiuse anche le attività produttive non essenziali o strategiche. Restano aperti solo alimentari, farmacie, negozi di generi di prima necessità e i servizi essenziali. Nessuno può spostarsi da un Comune all’altro se non per comprovate necessità.

1 e 10 APRILE – Il primo aprile arriva un nuovo Dpcm, ancora annunciato da Conte in tv: il lockdown è prorogato fino al 13 aprile. Il 10 aprile però, a pochi giorni da Pasqua, il lockdown viene allungato fino al 3 maggio.

PASQUA IN LOCKDOWN – Gli italiani trascorrono Pasqua e Pasquetta in lockdown. Da Nord a Sud in quei giorni festivi vengono rafforzati i controlli delle forze dell’ordine. A Pasqua sono quasi 14mila le sanzioni per chi non ha rispettato il Dpcm.

14 APRILE – Dal 14 aprile vengono previste alcune riaperture (ma non in tutte le regioni). Saracinesche di nuovo su per librerie, cartolerie e negozi di abbigliamento per bambini.

26 APRILE – Il 26 aprile, nuovo Dpcm e nuovo annuncio del premier Conte: il decreto stabilisce la riapertura di molte attività per il 4 maggio, in quella che viene definita la fase 2 dell’emergenza Covid.

4 MAGGIO, LA FASE 2 – Passato il ponte del Primo Maggio, finisce il lockdown e inizia la Fase 2 con la riapertura della maggior parte delle attività produttive, anche se i negozi dovranno attendere il 18 maggio. Resta il distanziamento sociale e resta anche il divieto di assembramento. Nei luoghi chiusi obbligatorio indossare la mascherina.

16 MAGGIO – Nuova conferenza stampa di Conte e nuovo allentamento delle misure restrittive, a partire dal 18 maggio: “I risultati epidemiologici sono incoraggianti”, assicura Conte. Si può uscire liberamente anche senza autocertificazione. Sono limitati solo gli spostamenti tra regioni. Riaprono tutti i negozi, i bar, i ristoranti e anche le chiese.

11 GIUGNO – La ripresa dopo la prima ondata dell’epidemia culmina l’11 giugno con un nuovo provvedimento del presidente del Consiglio, che sancisce l’avvio di fatto della “Fase 3”: aperti centri estivi per i bambini, sale giochi, sale scommesse, sale bingo, così come le attività di centri benessere, centri termali, culturali e centri sociali.

IL VIA LIBERA ESTIVO – Dal 15 giugno via libera anche per i cinema. Riprendono, inoltre, gli spettacoli aperti al pubblico, le sale teatrali, sale da concerto e altri spazi anche all’aperto, e riparte lo sport professionistico. Il 20 giugno torna la Serie A a oltre 100 giorni dopo l’ultima partita. Misure che un altro Dpcm il 14 luglio proroga fino alla fine del mese, poi fino al 7 settembre e infine fino al 7 ottobre.

LA NUOVA CHIUSURA DELLE DISCOTECHE – Il 16 agosto tornano le prime restrizioni. Il governo decide di chiudere le discoteche sia all’aperto che al chiuso, in seguito alle polemiche sorte dalla diffusione sui social di foto e video con piste da ballo piene, soprattutto nelle località turistiche.

SETTEMBRE, LA RIAPERTURA DELLE SCUOLE – Con un calendario differenziato, a seconda delle regioni, a settembre arriva anche la riapertura ufficiale delle scuole in Italia, con nuove regole per cercare di contenere la diffusione dei contagi.

13 OTTOBRE, NUOVA STRETTA – In seguito alla crescita della curva dei contagi che tocca prima diversi Paesi europei e poi la stessa Italia, il 13 ottobre arriva un nuovo Dpcm che fissa un’altra stretta. Fra le misure obbligo della mascherina anche all’aperto.  Si raccomanda di non fare feste, cene con al massimo sei persone, addio al calcetto e teatro e cinema a numero chiuso.

18 OTTOBRE – Conte annuncia un nuovo Dpcm, in vigore dal giorno successivo. Vengono decise ulteriori restrizioni per la movida e regole per bar e ristoranti. Le scuole rimangono aperte ma con un’ulteriore “modulazione” della gestione degli orari d’ingresso e di uscita degli alunni. Stop a sagre e fiere locali. Palestre e piscine hanno una settimana di tempo per allinearsi ai protocolli di sicurezza.

24 OTTOBRE – Conte firma un nuovo Dpcm, in vigore da lunedì 26 ottobre fino al 24 novembre, con misure ancora più stringenti. Tra queste: chiusura alle ore 18 di tutti i ristoranti, bar e gelaterie, stop a palestre, piscine, teatri, cinema, impianti sciistici e sale giochi. Didattica a distanza anche oltre il 75% per le scuole superiori.

3 NOVEMBRE , DIVIETO DI USCITA NOTTURNA – Arriva il Dpcm numero 19 con il quale, a partire dal 6 novembre, viene stabilito il divieto di muoversi su tutto il territorio nazionale dalle ore 22 alle 5 del mattino successivo. Tra le altre misure dad obbligatoria nelle scuole superiori, stop ai centri commerciali nei weekend, riduzione del 50% della capienza dei mezzi pubblici.

ITALIA DIVISA IN COLORI – Dal 6 novembre viene istituito anche il sistema a colori, con le zone gialle, arancioni e rosse, a seconda della fascia di rischio riguardo all’emergenza Covid-19.

IL DPCM DICEMBRE – Il 3 dicembre viene emanato un nuovo dpcm, che detta le regole per le feste natalizie. Fra le misure il divieto di spostarsi tra Regioni dal 21 dicembre al 6 gennaio. Vietato uscire dal proprio comune il 25, 26 dicembre e il 1 gennaio. In questi tre giorni ristoranti aperti solo a pranzo. Divieto di uscita per Capodanno dalle 22 alle 7 del mattino; chiusura dei centri commerciali nei fine settimana.

ZONA ROSSA A NATALE – Il 18 dicembre il governo emana un nuovo decreto per un’ulteriore stretta nel periodo delle festività natalizie e che, a differenza del provvedimento precedente, fissa la chiusura dei ristoranti nei giorni festivi. L’Italia si alterna tra zona rossa (nei giorni festivi e prefestivi: 24,25,26,27, 31 dicembre e 1,2,3,5,6 gennaio) e zona arancione (nei giorni feriali 28,29,30 dicembre e 4 gennaio).

14 GENNAIO – Resta il sistema dei colori, ma Conte firma un nuovo Dpcm, in vigore dal 16 gennaio al 5 marzo, che proroga lo stato di emergenza fino al 30 aprile. Fra le altre misure il divieto fino al 15 febbraio degli spostamenti fra regioni (anche gialle), poi prorogato fino al 25 febbraio nei giorni del passaggio dal Conte bis al governo Draghi, e lo stop all’asporto dai bar dopo le 18. Istituita anche la “zona bianca” per le aree dove il numero dei contagi è molto basso.

22 FEBBRAIO –  Il primo Cdm sulla crisi pandemica del governo di Mario Draghi, approva il decreto legge Covid che proroga fino al 27 marzo il divieto di spostamento tra regioni. Prorogata anche la possibilità di fare visita ad amici e parenti in un’altra abitazione privata in massimo in due persone, più i figli minori di 14 anni, ma non in zona rossa.

2 MARZO – Praticamente a un anno dal primo lockdown nazionale, arriva il primo Dpcm firmato da Draghi valido dal 6 marzo al 6 aprile, dunque anche per Pasqua e Pasquetta. Confermato fino al 27 marzo il divieto di spostamento tra regioni. Confermata la divisione in fasce per colore, tra le novità c’è l’apertura dei cinema e dei teatri dal 27 marzo con posti a sedere preassegnati. Ok ai musei in zona gialla anche nei weekend su prenotazione.